Pelago in provincia di Firenze Toscana
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Comune di Pelago

provincia di Firenze

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PELAGO

Il territorio del comune di Pelego si estende per 54,78 kmq tra le pendici dell'Appennino e del Pratomagno e la Vai di Sieve, in zona collinare e montana. Originariamente castello feudale, il comune di Pelago ha raggiunto l'attuale estensione nel 1915 quando gli furono staccate le frazioni di Rufina e Contea, costituite in comune autonomo con la denominazione Rufina. La notizia documentaria pił antica di Pelago risale al 1089. Il suo territorio fu a lungo possesso dei conti Guidi di Poppi, dei quali ci sono state tramandate numerose donazioni a vantaggio dei monaci di Vallombrosa; al contrario il castello, almeno a partire dal XIII secolo, risulta sotto l'autoritą dei Cattani da Diacceto, una famiglia di piccola nobiltą comitatina forse in origine vassalla dei Guidi, e fino al XV secolo pił volte sorsero dispute di proprietą tra i Cattani, i monaci di Camaldoli, il vescovo di Fiesole e la repubblica fiorentina della quale dalla metą del Duecento si riconosceva l'egemonia. Per sanare definitivamente le diatribe nel 1445 il papa Eugenio IV emise un "breve" che confermava ai Cattani da Diacceto la proprietą del castello. Pervenuto allo stato fiorentino all'inizio dell'epoca moderna, Pelago fu costituito capoluogo di comunitą nel 1808 dall'amministrazione napoleonica. Tra le varie risorse economiche del passato va ricordata la tradizionale produzione di panni rustici di lana e, in epoca pił recente, quella di tessuti di lino e di canapa, oltre alla presenza di fornaci per la produzione di laterizi. Nel borgo di San Francesco, sorto verso la metą del secolo scorso con l'apertura della via Forlivese, all'inizio del `900 operavano una segheria, un pastificio, una fornace, un mulino e un cementificio. I prodotti del bosco, le patate e l'allevamento del bestiame (soprattutto suino) erano le risorse maggiori del settore primario e alimentavano un fiorente mercato settimanale. Attualmente le risorse economiche di Pelago nell'industria sono abbastanza sviluppate e articolate: un cementificio, produzione di ceramiche, filati e rubinetterie nella frazione di San Francesco e inoltre piccole e medie aziende nel settore tessile, del mobilio, degli infissi e dell'arredamento, della pelle; in collina vengono coltivati l'olivo e la vite, mentre nelle zone pił elevate vi sono vasti boschi cedui e castagneti. Centri di villeggiatura climatica sono le frazioni della Consuma e di Borselli. La popolazione totale del territorio raggiunge le 7.218 unitą nel 1991, con una densitą di 132 abitanti per kmq. Nel passato la popolazione del comune era variata dai 3.789 abitanti del 1551 ai 5.898 del 1745, ai 3.739 del 1830, ai 5.154 del 1881, ai 6.794 del 1936, ai 6.942 del 1951, ai 6.632 del 1961, ai 6.989 del 1971 e ai 6.958 del 1981.

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