Fivizzano in provincia di Massa_Carrara Toscana
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Toscanabella @ www.toscanabella.com | Marco Gambassi

Comune di Fivizzano

provincia di Massa_Carrara

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FIVIZZANO

I l territorio comunale, uno dei più vasti della provincia, si estende per 180,23 kmq dagli Appennini alle Apuane; divenuto comunità autonoma con le leggi leopoldine del 1772, ha raggiunto l'attuale estensione nel 1983, con l'aggiunta delle frazioni di Gragnolo e Cortila staccate da Fosdinovo. Abitato dai liguri e poi colonia romana, Fivizzano era dopo il Mille una terra sottoposta al dominio dei marchesi Malaspina della Verrucola, il cui più illustre membro fu Spinetta il Grande (m. 1352 ), che cercò di fare della Verrucola il centro di una vasta compagine territoriale. Estintasi la dinastia, nel 1477 Fivizzano si dette ordina- menti comunali ed entrò a far parte dello stato fiorentino, divenendo sede di un capitanato. Tale rimase vivendo una stagione prospera soprattutto tra Cinquecento e Settecento, quando assunse forma e consuetudini di vera e propria città - fino alla dominazione francese, sotto la quale venne annessa al dipartimento degli Appennini e poi assegnata nel 1808 ad Elisa Baciocchi Bonaparte. Nel 1815 tornò al granducato di Toscana, ma nel 1844 - in attuazione di certe clausole e contro la volontà degli abitanti - passò al duca di Modena, che la governò fino all'unità d'Italia. Un terremoto disastroso colpì, nel 1920, il territorio comunale. Durante l'ultimo conflitto le popolazioni locali subirono numerose e crudeli rappresaglie nazifasciste, con un numero assai rilevante di vittime civili. Fonti economiche principali di Fivizzano furono nel passato lo sfruttamento dei boschi (legname e carbone) e delle risorse minerarie: cave di gesso, di marmo (bianco e venato) e di caolino. Poco praticata era l'agricoltura (viti, olivi, cereali, canapa), mentre l'allevamento di bestiame minuto forniva pelli, formaggio e burro. Nell'Ottocento l'attività manifatturiera si basava su una ferriera, fornaci per mattoni e calce, una cartiera e una stamperia, tintorie, gualchiere, concerie e una trattura di seta. Oggi l'attività industriale è praticata, da aziende prevalentemente medio- piccole, soprattutto nei settori alimentare, cartario e del legno, mentre negli ultimi anni si è fortemente ridimensionata l'escavazione lapidea. L'agricoltura, che assorbe poco più del 7% della popolazione attiva ma beneficia anche di non trascurabili apporti di lavoro part-time, fornisce soprattutto foraggi, olive, uva, frutta e presenta il comparto zootecnico più forte della provincia, con quasi un quarto del patrimonio provinciale di bovini e oltre il 60% di quello suino, nonché consistenti allevamenti equini e avicoli. Sul territorio comunale sono comprese località di richiamo turistico quali d complesso medievale di Verru- cola de' Bosi, la pieve di San Paolo a Vendaso, il borgo di Equi Terme, dove una sorgente di acque sulfuree tra le più ricche d'Europa ospita un complesso termale frequentato dal turismo estivo. Al censimento del 1991 sono registrati nel comune di Fivizzano 10.258 abitanti, con una densità di 57 unità per kmq. La popolazione, che contava 9.644 unità nel 1551 e 9.915 nel 1745, a partire dall'Ottocento ha avuto un notevole incremento passando dalle 11.444 unità del 1830 alle 14.034 del 1881 e alle 16.695 del 1936, mentre dal secondo dopoguerra, al pari di quella di molti altri comuni della provincia di Massa-Carrara, è entrata in una fase di vistoso decremento, facendo registrare ai rilevamenti 15.653 abitanti nel 1951, 13.548 nel 1961, 10.923 nel 1971 e 10.281 nel 1981.

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