Sovicille in provincia di Siena Toscana
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Comune di Sovicille

provincia di Siena

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SOVICILLE

Il territorio del comune di Sovicille si estende per 143,76 kmq fra la Valle del Merse e le pendici orientali della Montagnola senese. Libero comune, poi sede di vicariato. Il castello di Sovicille (Sufficillum), al confine tra la diocesi senese e quella volterrana, è ricordato dal 1004 fino alla metà del XII secolo fra i possessi dell'abbazia della Serena, mentre alla fine del XII secolo risulta direttamente fra i beni del vescovado di Siena. Verso il 1240 Sovicille era comunque organizzato in comune con propri statuti e sotto la giurisdizione della repubblica senese; divenuto per circa un ventennio, dal 1251 al 1274, signoria di alcuni nobili del luogo,nel 1293 fu stesa una nuova redazione degli statuti comunali; messo a ferro e fuoco nel 1313 dalle truppe imperiali di Arrigo VII e ancora nel 1333 dall'esercito pisano, a metà del Trecento Sovicille e il territorio circostante apparivano in grave declino, anche per il dissesto del regime idrico nel piano. Nel 1356 e, dopo che nel 1365 era stato restaurato, nel 1391 il castello fu assalito invano dai fiorentini in lotta contro Siena; nuovi assedi (seguiti da nuove ricostruzioni) ebbe a subire nel XV secolo fino alle devastazioni della metà del Cinquecento nella guerra per la conquista di Siena, durante la quale nei pressi di Sovicille un contingente dell'esercito mediceo fu sconfitto dal Bentivoglio, ma poco dopo per rivalsa venne dato il guasto al paese. Nel passato il territorio offriva notevoli risorse agricole e silvo-pastorali: le selve di lecci nella parte più montuosa erano utilizzate per l'allevamento del bestiame; vigne e olivi erano coltivati sulle pendici inferiori dei poggi, grani e prodotti orticoli nella pianura. Sembra inoltre che già nel Medioevo fossero conosciuti ed estratti i marmi pregiati del territorio, mentre certamente veniva lavorato il ferro, si producevano manufatti (`liana e vi erano alcune fornaci di laterizi. Da comune a carattere prevalentemente rurale Sovicille nel dopoguerra si è andata trasformando fino ad assumere una fisionomia economica ben distribuita fra i tre settori di attività; nell'ultimo ventennio si è inoltre accentuato il ruolo di centro satellite di Siena dal punto di vista abitativo, mentre anche in conseguenza di ciò, il numero degli addetti all'agricoltura anche qui decresceva a vantaggio dell'impiego nel terziario. Le principali coltivazioni riguardano il frumento, il mais, la vite, l'olivo e i foraggi, necessari per il rilevante allevamento di bestiame soprattutto equino (due grandi stalle, una sociale e una privata). Nell'industria sono soprattutto importanti l'estrazione e la lavorazione del marmo e materiali affini, del ferro; sono poi presenti varie aziende a carattere per lo più artigianale nel settore meccanico, dell'arredamento e alimentare. La popolazione totale del territorio comunale raggiunge, nel 1991, le 7.640 unità con una densità di 43 abitanti per kmq. Nel corso dell'Ottocento e fino ai primi decenni del Novecento, l'aumento del numero degli abitanti era stato continuo: dalle 7.042 unità del 1830 alle 7.432 del 1881, fino a raggiungere le 8.092 del 1936; ma da questo momento iniziava una decrescita durata fino agli anni settanta: nel 1951 infatti Sovicille contava 7.671 abitanti, nel 1961 ne contava 6.498 che nel 1971 divenivano 5.364, per risalire a 6.67 nel 1981.

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