Chianni in provincia di Pisa Toscana
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Comune di Chianni

provincia di Pisa

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CHIANNI

• Il territorio comunale di Chianni è situato in Val d'Era e si estende per 62,09 kmq sul pendio di un contrafforte che divide la valle del fiume Era da quella del fiume Fine. È comune di origine leopoldina. • Castello al confine tra Pisa e Volterra, importante per la sua posizione dominante sulla vallata dell'Era, Chianni fu contesa fra l'episcopato volterrano, che traeva i suoi diritti di possesso da un diploma emanato nel 1186 da Enrico VI come «re dei romani», e la repubblica tirrenica alla quale era stato concesso da un diploma dello stesso Enrico, divenuto imperatore, e da altri successivi. Nel 1288, con l'arbitrato dei fiorentini, la controversia sembrò essersi risolta a favore del vescovo, che ricevette il giuramento della popolazione. Ma occupata nello stesso anno dalle truppe pisane al comando di Guido da Montefeltro, Chianni rimase sotto il dominio di Pisa, nonostante ripetuti tentativi di volterrani e fiorentini e nonostante una ribellione repressa sanguinosamente nel 1345, fino alla seconda metà del XIV secolo, quando due successivi diplomi di Carlo IV la restituirono al vescovo di Volterra. Nel 1406, alla caduta di Pisa, la comunità si sottomise alla repubblica fiorentina, che nel 1515 le accordò statuti speciali, rinnovati nel 1576 da Cosimo I. Nel 1629 Ferdinando II la concesse in feudo, con il titolo di marchesato, alla famiglia fiorentina dei Riccardi, che ne mantenne la signoria fino al 1776. • Nel passato l'economia di Chianni era legata prevalentemente alla silvicoltura (boschi di alto fusto per legname e fruttiferi, funghi) e all'agricoltura (olio, vino e cereali per il fabbisogno locale). Altre risorse erano costituite dall'allevamento, in particolare ovino, che si avvaleva di pascoli naturali, e dall'apicoltura; inoltre, a partire dal 1510, iniziò lo sfruttamento delle miniere di allume. L'agricoltura è rimasta settore trainante dell'economia locale fino a tutta la prima metà del Novecento, con produzione di cereali, frumento, mais, patate, uva e olive, e ancora oggi, malgrado il declino evidenziatosi a partire dal secondo dopoguerra, la coltivazione della terra e l'allevamento (bovino, ovino, ma anche avicolo) occupano oltre il 15% della popolazione attiva. Per quanto riguarda le attività manifatturiere si registra la presenza di aziende operanti nel campo alimentare, delle fomiture agricole, dell'edilizia, del trattamento dei rifiuti, della produzione di serramenti ed infissi. • La popolazione del territorio comunale ammonta, nel 1991, a 1.614 abitanti, con una densità di 26 unità per kmq. Di 1.044 unità nel 1551 e di 993 nel 1745, ha avuto un notevole incremento nel corso dell'Ottocento, passando dai 1.957 abitanti del 1830 ai 4.763 del 1881, per poi scendere nel secolo successivo a 4.567 unità nel 1936, 3.340 nel 1951, 2.473 nel 1961, 1.952 nel 1971 e 1.738 nel 1981.

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