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Comune di Pisa

provincia di Pisa

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POMARANCE

• Il territorio comunale si estende per 227,54 kmq in Val di Cecina, sulla sommità e sulle pendici di un contrafforte collinare, al centro di una zona di soffioni boraciferi. Comune di origine leopoldina, ha subito una diminuzione territoriale nel l870, quando gli furono staccate le frazioni di Sasso e di Leccio, aggregate a Castelnuovo Val di Cecina. • Pomarance (già Ripomarance) ha origine come castello, il cui dominio fu conteso per vari secoli fra il vescovo e il comune di Volterra. Nonostante i privilegi accordati nel 1186 dal futuro imperatore Enrico VI all'autorità ecclesiastica, pare che il predominio sia stato mantenuto dal comune, come attestano successivi atti di sottomissione da parte degli abitanti del castello, anche se fino alla riforma degli statuti volterrani, il rettore, eletto fra cittadini di Volterra, continuò a ricevere l'investitura del vescovo. Occupata nel 1431 da Niccolò Piccinino, al soldo del duca di Milano, e saccheggiata nel 1447 dall'armata del re Alfonso d'Aragona, poi sconfitta dalle truppe inviate da Firenze, Pomarance passò sotto il governo diretto della repubblica fiorentina nel 1472, quando Volterra usci sconfitta dalla guerra con Firenze per il possesso delle miniere di allume. Nel 1513, con il ritorno dei Medici in Firenze, riacquisì la facoltà di eleggere i propri magistrati e alla caduta della repubblica fiorentina restò in potere dei duchi e poi dei granduchi di Toscana condividendo le sorti del granducato fino all'unità d'Italia. • L'economia di Pomarance, che nei secoli passati era principalmente legata all'attività agricola (coltivazioni cerealicole, oliveti e vigneti), ha avuto una svolta nella seconda metà del XVIII secolo con la scoperta dei soffíoni boraciferi e con il loro sfruttamento razionale iniziato nei primi decenni dell'Ottocento dal francese Francesco Larderel (che ha dato il suo nome all'importante frazione di Larderello): da allora l'acido borico da questi ricavato è divenuto l'oggetto di un fiorente commercio. E i soffioni restano ancora oggi la principale risorsa economica della zona, risultando la maggior parte della manodopera occupata negli stabilimenti dell'Enel-Larderello, che produce energia elettrica e una vasta gamma di prodotti borici, molto richiesti in Italia e all'estero. Malgrado il declino delle attività estrattive locali, diverse imprese sono poi impegnate nella lavorazione dell'alabastro. L'agricoltura, in continua diminuzione, conta comunque su estese superfici a cereali e colture foraggere avvicendate, mentre tra i diversi tipi di allevamento praticati spicca nettamente, per la sua consistenza, quello degli ovini. Un'altra fonte di reddito è rappresentata dal turismo, favorito dalla presenza, in località La Perla, di uno stabilimento per bagni sulfurei. • Il territorio di Pomarance conta 7.120 abitanti nel 1991, con una densità di 31 unità per kmq. La popolazione, che nel 1551 era di 3.141 unità e che nel 1745 era scesa a 2.451, ha avuto un notevole incremento nel corso dell'Ottocento e nella prima metà del Novecento, passando da 3.770 unità nel 1830 a 7.524 nel 1881, quindi a 8.223 nel 1936 e a 9.371 nel 1951. Raggiunti i 9.719 abitanti nel 1961, i censimenti più recenti hanno evidenziato un'inversione di tendenza con i valori di 8.175 unità nel 1971 e di 7.662 nel 1981.

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