Bucine in provincia di Arezzo Toscana
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Toscanabella @ www.toscanabella.com | Marco Gambassi

Comune di Bucine

provincia di Arezzo

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BUCINE

Il territorio del comune di Bucine si estende per 131,11 kmq. nella Vai d'Ambra, anticamente attraversato dalla via Cassia adrianea che univa Chiusi e la Vai di Chiana con Firenze. Feudo dei conti Guidi, divenne comunità nel 1774 e ad essa furono assegnati tutti i centri facenti parte dell'antica podesteria di Vai d'Ambra. Nel xiir secolo esercitavano il loro predominio su Bucine e sulla maggior pane della valle i conti Guidi di Modigliana, fino a quando un membro di quella famiglia, Guido di Tegrimo, pose gli abitanti del borgo sotto la giurisdizione di Arezzo nominandone podestà e visconte Orlando degli Albergotti (1253). Passata poi sotto la signoria di Pier Saccone di Pietramala, e da questi venduta nel 1322 a Guido Alberto dei conti Guidi di Modigliana, Bucine, insieme a Galatrona, Cennina e altri centri minori, nel 1333 entrò a far pane del contado di Firenze (l'annessione fu sancita dal trattato di Sarzana nel 1333). Nel 1646 il granduca Ferdinando II la cedette in feudo a Guido Vitelli; l'investitura fu poi rinnovata nel 1738 a favore di Niccolò Vitelli. Nel corso della lotta di Liberazione, la popolazione del comune subì da parte dei nazifascisti numerose rappresaglie, che provocarono più di un centinaio di vittime. In passato l'attività economica di Bucine era incentrata essenzialmente sull'agricoltura: cereali, viti e olivi erano le colture tradizionali sin dal Medioevo, alle quali si aggiunse quella del gelso: la bachicoltura alimentava l'attività di alcune filande. Un'altra importante risorsa era costituita dall'allevamento del bestiame, particolarmente suino e bovino. Dalla natura del terreno traeva origine l'unica industria della zona, che consisteva nella produzione di terraglie. Oggi l'economia del comune è ancora in parte agricola (cereali, vino, olio, barbabietola da zucchero, tabacco, foraggi ed erica) e silvicola (legname, ghiande e castagne); le zone montuose e collinari, ricche di boschi e di pascoli naturali, permettono l'allevamento di numeroso bestiame (soprattutto suini e ovini). Gli impianti industriali e le diverse aziende artigianali che operano nel settore delle calzature, delle confezioni e soprattutto in quello del vetro e nella produzione e lavorazione del tabacco hanno contenuto l'esodo rurale. Al censimento del 1991 la popolazione totale del territorio raggiunge le 8.746 unità, con una densità di 67 abitanti per kmq. Nel 1551 il comune contava 4.193 abitanti contro i 3.717 del 1745; passò poi dai 5.538 abitanti raggiunti nel 1830 ai 7.186 del 1881 e ai 9.005 del 1936. Nel censimento del 1951 la popolazione totale era di 9.238 unità, scende a 8.105 unità nel 1961 e a 8.009 nel 1971, con un leggero incremento al penultimo censimento del 1981(8.451 abitanti). Il comune di Bucine è stato decorato di medaglia d'oro al valor civile per l'impegno nella lotta di liberazione e il sacrificio dei suoi cittadini nelle "crudeli rappresaglie del nemico invasore".

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