Capolona in provincia di Arezzo Toscana
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Toscanabella @ www.toscanabella.com | Marco Gambassi

Comune di Capolona

provincia di Arezzo

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CAPOLONA

Il territorio del comune di Capolona si estende per 47,37 kmq nel Valdarno aretino sulle ultime propaggini del Pratomagno. Sorta intorno a un'abbazia del X secolo, ha raggiunto l'assetto attuale nel 1845, quando gli furono aggregati le frazioni di Lorenzano, distaccata dal comune di Castel Focognano, di Baciano, sottratta a Subbiano, e alcuni territori che erano stati assegnati al comune di Talla. La più antica menzione di Campus leonis e Capui leonis - poi per corruzione Capolona - risale al 943, in un atto di conferma delle proprietà di un ceno Bernardo, nobile aretino, da pane degli imperatori Ugo e Lotario. Nucleo primitivo attorno a cui sorse Capolona fu probabilmente l'abbazia di San Gennaro in Campo Leonis, fondata nel 972 dal marchese Ugo di Toscana e dalla moglie Giudàta e presa sotto la protezione degli imperatori Onone III, Corrado II e Arrigo III che la dotarono di beni e di giurisdizioni su alcuni castelli e corti della diocesi di Arezzo, Nel 1214 le milizie aretine assediarono Capolona e la distrussero, costringendo l'abate a cedere al comune tutti i castelli e tutte le terre ad essa sottoposti. Passata sotto il dominio dei Tarlati di Pietramala, nel 1384, dopo la sottomissione del territorio aretino a Firenze, anch'essa entrò a far parte della repubblica fiorentina. Nel 1527 fu devastata dalle milizie di Carlo di Borbone, generale dell'imperatore Carlo V. Nell'economia locale, l'agricoltura, che nel passato aveva un ruolo determinante con le colture di viti, olivi e gelsi, ha perso molta della sua importanza a partire dal dopoguerra, con la crisi dell'istituto mezzadrile: accanto al frumento, ai foraggi e alla barbabietola da zucchero, resta fiorente la produzione vinicola. L'industria, al contrario, ha attraversato negli ultimi trent'anni una fase di notevole espansione ed è attualmente assai sviluppata nei settori calzaturiero, meccanico e soprattutto, data la vicinanza con Arezzo, orafo. Nel territorio comunale operano inoltre mulini, frantoi, uno scatolificio e alcune aziende di modeste dimensioni per la lavorazione del legno e la produzione di manufatti in cemento. Le attività commerciali, legate ai prodotti industriali e agricoli, al patrimonio zootecnico (ovini e suini) e avicolo, sono di buon rilievo. La popolazione totale del territorio comunale raggiunge le 4.344 unità nel 1991, con una densità di 92 abitanti per kmq. Per quanto riguarda le età precedenti la popolazione totale era passata dalle 947 unità del 1551 alle 1.437 del 1745; nel 1830 il comune contava 1.838 abitanti che salirono a 2.804 nel 1881 e a 3.655 nel 1936. Al censimento del 1951 la popolazione era di 3.608 unità che divennero 3.169 nel 1961 e 3.228 nel 1971; al penultimo censimento del 1981 gli abitanti erano 4.013.

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