Scansano in provincia di Grosseto Toscana
  • Toscana da Visitare
  • in viaggio per la toscana
  • Toscana Arte e Cultura
Toscanabella @ www.toscanabella.com | Marco Gambassi

Comune di Scansano

provincia di Grosseto

link : TOSCANA/PROVINCE/grosseto/scansano.html

SCANSANO

Il territorio di Scansano si estende per 273,57 kmq nella Maremma grossetana, su una dorsale montuosa che costituisce lo spartiacque tra i fiumi Ombrone a nord e Albegna a sud. Già castello della contea aldobrandesca nel 1615 eretto in comunità autonoma da Cosimo il dei Medici, dal 1787, in seguito alla riforma leopoldina, ha assunto le attuali dimensioni inglobando Montorgiali, Cotone, Montepò, Poggioferro, Murci e Pomonte. + Scansano è menzionata nel 1274 nell'atto di divisione della contea aldobrandesca tra i due rami della famiglia, i conti di Sovana e i conti di Santa Fiora: a questi ultimi vennero assegnati il castello e il suo distretto. La dorsale su cui Scansano è situata ha rappresentato per lungo tempo una naturale linea di demarcazione che nelle estenuanti lotte tra Siena e gli Aldobrandeschi determinò sorti diverse per le terre poste sui due versanti. La zona settentrionale, che aveva in Montorgiali il centro di maggior rilievo, sede di una piccola contea che comprendeva anche Cotone e il castello di Montepò, entrò dal 1379 a far parte della repubblica di Siena; Scansano, Murci, Poggioferro e tutto il versante meridionale, che aveva conosciuto a partire dal V secolo a.C. e fino al tardo periodo romano numerosi insediamenti, legarono invece la loro sorte alle vicende della contea aldobrandesca di Santa Fiora. Questo vasto aggregato territoriale, che nel 1439 passò per successione sotto il dominio degli Sforza, conservò la propria indipendenza fino al costituirsi del granducato di Toscana e formò fino a quel momento un cuneo difensivo, da Santa Fiora a Scansano, tra i possedimenti della repubblica di Siena e le piccole contee nate dal disfacimento del dominio aldobrandesco. Divenuto in epoca moderna uno dei più notevoli borghi della Maremma, Scansano acquistò particolare importanza nell'Ottocento come sede di soggiorno estivo della burocrazia grossetana. Nei primi anni del nostro secolo si sviluppò nel territorio un forte movimento bracciantile che condusse le sue lotte fino all'avvento del fascismo e riprese vigore dopo la Liberazione. Teatro di operazioni partigiane durante la Resistenza, Scansano ha dato i natali a Spartaco Lavagnini, ferroviere e organizzatore sindacale, assassinato dai fascisti a Firenze il 27 febbraio 1921. Oltre alle tradizionali attività agricole, Scansano ha svolto, fin dal Settecento, un ruolo di una certa rilevanza nel campo dell'industria estrattiva, essendovi attive fino a un passato recente miniere di mercurio, antimonio, zolfo e lignite. Attualmente, con la cessazione della escavazione mineraria, mancano industrie manifatturiere di rilievo; così, nonostante abbiano visto diminuire H numero dei propri addetti dal secondo dopoguerra, sono ancora preminenti l'agricoltura, l'allevamento (soprattutto quello ovino, presente sul territorio comunale con circa il 15% di tutti i capi esistenti nella provincia) e le connesse attività di trasformazione, con la produzione di olio, formaggi e del rinomato "Morellino", un rosso ottenuto da uve sangiovese, cannaiolo e malvasia. La felice posizione geografica del capoluogo, che permette di godere ariosi panorami sul Monte Amiata e la pianura maremmana fino al mare, ha determinato in tempi recenti la sua valorizzazione come centro di soggiorno. Il territorio comunale conta 4.681 abitanti nel 1991, con una densità di 17 abitanti per kmq. Al censimento del 1951 ne registrava 8.276, scesi a 7.267 nel 1961, a 5.609 nel 1971 e a 5.061 nel 1981. Nel secondo dopoguerra si è dunque evidenziato un forte calo dei residenti, che ha invertito la tendenza al costante incremento caratteristica del periodo precedente: 1.976 unità nel 1745, 2.924 nel 1830, 5.523 nel 1881 e 7.901 nel 1936.

Seguici sul Blog     Seguici su Facebook

Vacanze 2017

soggiorni marina di bibbona