Sorano in provincia di Grosseto Toscana
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Comune di Sorano

provincia di Grosseto

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SORANO

Il territorio del comune di Sorano si estende per 174,60 kmq in una zona collinosa all'estremità orientale della provincia di Grosseto. Già dominio degli Aldobrandeschi e degli Orsini, comprendeva originariamente nei suoi confini, fissati dalla riforma lorenese del 1789, anche le frazioni di Catabbio e San Martino, aggregate dal 1928 al comune di Manciano. Di una "rocca" di Sorano, località di origine etrusca, si ha notizia nel 1172, attraverso un documento stipulato tra i conti Giacomo e Ranieri di Bartolomeo, appartenenti a una famiglia signorile locale, successivamente legata da vincoli vassallatici alla dinastia aldobrandesca. Nel 1210 l'imperatore Ottone IV confermò a Ildebrandino degli Aldobrandeschi il possesso del territorio già dominato da Ranieri di Bartolomeo e comprendente, tra gli altri, il castello di Sorano. Assegnata al ramo degli Aldobrandeschi di Sovana dagli atti di divisione della contea del 1216 e del 1274, Sorano passò per successione, nel 1293, agli Orsini. Insieme al vicino castello di Pitigliano, alle cui sorti fu costantemente legata, divenne un punto di forza della famiglia romana sia nella guerra del 1416-17, sia nel 1454, quando venne ripetutamente assediata dalle truppe senesi. Rimase sotto il dominio degli Orsini, sia pure con alterne vicende, fino al 1608, quando fu incorporata definitivamente nel granducato di Toscana. Tra le località di interesse storico, oltre ai castelli di Montorio, Montebuono, Montevitozzo e Castell'Ottieri, particolare rilievo riveste Sovana, nota per aver dato i natali a papa Gregorio VII (1020-1085), protagonista di primo piano della vita politica e religiosa della sua età. Sovana, già centro etrusco nel VI-VII secolo a.C., divenne anche importante insediamento romano a partire dalla metà del III secolo a.C. Fu municipio, poi sede episcopale, quindi, nell' VIII secolo, centro di un distretto territoriale longobardo. Tra il X e il XIII secolo, mantenne la sua importanza sotto il dominio degli Aldobrandeschi, un ramo dei quali avrebbe ricevuto proprio da Sovana la denominazione specifica. Passata nel 1295 agli Orsini e, dal 1410, sotto il dominio di Siena, decadde successivamente, perdendo nel 1660 anche la sede vescovile. Vani sono stati tutti i tentativi successivi di rivitalizzare l'area, da quelli di ripopolamento effettuati nel Quattro cento dalla repubblica senese attraverso la lusinga di esenzioni fiscali e concessioni di vario genere, a quelli operati nel Settecento dai Lorena con la costruzione di canali di scolo, fognature e acquedotti e con la riparazione delle abitazioni dell'antichissimo centro. Durante la lotta di Liberazione il territorio di Sorano fu teatro di un'intensa attività partigiana. Nel passato le attività economiche di Sorano si sono limitate alle tradizionali colture agricole (peraltro ostacolate dalla povertà del suolo),in particolare a quella della vite, e all'artigianato, con la tessitura di panni di lino e la filatura della lana. Attualmente l'agricoltura, anche se per poche unità ha ceduto il primato di settore principale al terziario, rappresenta ancora una risorsa significativa, offrendo soprattutto cereali, olive e uva (il territorio comunale è incluso nella zona di produzione del "Bianco" di Pitigliano). L'allevamento, che interessa tutti i tipi fondamentali, è presente con maggiore consistenza per il bestiame ovino e suino e alimenta la produzione di formaggi e salumi. Accanto all'industria alimentare operano alcuni laboratori di falegnameria e maglieria. Le suggestioni etrusche e medievali dei centri storici di Sorano e Sovana e i forti contrasti paesaggistici dell'area "del tufo" attirano, soprattutto nei mesi estivi, un buon numero di turisti. Acque termali sono presenti a Bagno di Filetta. Il comune conta, nel 1991, 4.185 abitanti, con una densità di 24 unità per kmq. Per il passato si conoscono i dati di Sovana, la cui popolazione ammontava nel 1545 a 1.732 unità, precipitate a 495 nel 1640. Tutto il territorio di Sorano, invece, raggiungeva nel 1745 le 2.861 unità. Nell'Ottocento e fino alla seconda guerra mondiale si è avuto un notevole e costante incremento' da 3.407 abitanti nel 1830 si è passati a 5.402 nel 1881 e a 8.040 nel 1936. Nel 1951 il numero dei residenti si era già ridotto a 7.853 e i rilevamenti successivi evidenziano la persistenza del declino demografico: 6.645 abitanti nel 1961, 5076 nel 1971 e 4651 nel 1981.

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