Guardistallo in provincia di Pisa Toscana
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Toscanabella @ www.toscanabella.com | Marco Gambassi

Comune di Guardistallo

provincia di Pisa

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GUARDISTALLO

• Il territorio comunale si estende per 23,79 kmq in Val di Cecina, sulla sommità di un colle che degrada a nord-est verso la confluenza del fiume Sterza con il Cecina. È diventato comune autonomo con le leggi leopoldine. • Castello di origine longobarda, come testimonia lo stesso nome, nell'XI secolo Guardistallo era sotto la signoria dei della Gherardesca, che nel 1154 ne fecero dono al vescovo di Volterra, dal quale dipese, per la giurisdizione ecclesiastica, anche nei secoli seguenti. Posto sotto il dominio politico di Pisa, vi si ribellò nel 1345 quando quella repubblica era minacciata da Luchino Visconti. Ridotto all'obbedienza, ne seguì le sorti fino alla vittoria, nel 1406, di Firenze, alla quale fece giuramento di fedeltà nello stesso anno. Nel 1447 fu occupato dall'esercito Alfonso di Aragona, re di Napoli. Riconquistato poco tempo dopo dai fiorentini, partecipò in seguito alla sfortunata ribellione di Pisa contro Firenze. Nel 1738-39 Guardistallo fu costituita in feudo da Francesco II e assegnata con il titolo di marchesato a Carlo Ginori, dignitario della corte lorenese, al quale rimase fino al 1776. Seguì le sorti del granducato, passando sotto la dominazione francese, fino all'unità d'Italia. Nel 1920, ancora amministrata da una giunta socialista, ha opposto una forte resistenza alla penetrazione fascista, sfociata, nel 1943, in una serie di azioni partigiane. A questa attività fece seguito una feroce rappresaglia tedesca, il 29 giugno 1944, nella quale trovarono la morte 52 civili, e 11 partigiani. • Con un territorio coperto in gran parte da boschi e da scarsi pascoli, avaro di risorse idriche, l'economia locale è sempre stata molto povera. I principali prodotti agricoli erano costituiti da uva, olive e cereali, mentre altre limitate fonti di reddito derivavano da alcuni frantoi, dall'allevamento del baco da seta e da modesti commerci. Questi caratteri strutturali si sono mantenuti fino alla metà del nostro secolo, quando l'abbandono della terra ha alimentato una forte emigrazione verso Cecina, Piombino e Rosignano. Oggi l'agricoltura trova le sue produzioni più rappresentative nella viticoltura e nell'olivicoltura (ma un certo peso ha assunto anche l'allevamento ovino), e non è un caso che ad esse siano collegate le uniche attività manifatturiere di rilievo, ovvero la produzione di vino e olio. Discreti redditi provengono ancora dallo sfruttamento dei boschi, mentre si sta cercando di incrementare il turismo valorizzando le bellezze naturali. • Al censimento del 1991 risultano risiedere nel territorio del comune 938 abitanti, con una densità di 39 unità per kmq. Passati da 1.100 unità nel 1830 a 1.900 unità nel 1881, nel corso del Novecento i valori demografici registrati a Guardistallo sono stati di 1.846 abitanti nel 1936, 2.006 nel 1951, 1.544 nel 1961, 1.122 nel 1971 e 1.002 nel 1981.

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