Camporgiano in provincia di Lucca Toscana
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Toscanabella @ www.toscanabella.com | Marco Gambassi

Comune di Camporgiano

provincia di Lucca

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CAMPORGIANO

Il territorio del comune di Camporginio, nella Garfagnana, si estende per 27,10 kmq alla base del versante interno delle Alpi Apuane, occupando un lungo tratto dell' alta valle percorsa dal fiume Serchio. In epoca medievale il territorio di Camporgiano fu un intreccio di domini ecclesiastici e secolari, sottoposti a continue aggressioni e a frequenti permute tra Lucca e Pisa. Nel XIII secolo la repubblica lucchese prese possesso del territorio, ed è infatti del 1272 la prima menzione di un vicario lucchese a Camporgiano. Tale vicaria, che comprendeva cinquantacinque comunità, si mantenne durante la signoria di Castruccio Castracani, ma durante il dominio pisano su Lucca fu privata di quaranta castelli, venduti, nel 1341, dal marchese Spinetta Malaspina ai fiorentini. Nella ridistribuzione delle comunità della Garfagnana nel 1371, Camporgiano, tornata sotto l'autorità lucchese, fu riconfermata capoluogo di vicaria con giurisdizione su ventitré comuni. Passata nel 1434 ai fiorentini e nuovamente a Lucca nel 1441, venne infine in potere di Leonello d'Este (1446). La dominazione estense, interrotta a favore di Lucca nel 1512 e durante il principato di Elisa Baciocchi Bonaparte (1806-1814), si protrasse fino al 1860. In quella data anche Camporgiano, come gli altri comuni garfagnanini, venne aggregata alla provincia di Massa, alla quale rimase fino al 1923. Tra i suoi illustri figli vanno ricordati lo storico Francesco Lemmi (1876-1947) e lo scienziato Francesco Vecchiacchi (1902-1956). Durante l'occupazione nazista, la popolazione di Camporgiano, prescelta dai tedeschi quale sede di reparti speciali, subì rappresaglie, rastrellamenti e deportazioni. In passato il territorio si caratterizzava per un'economia prevalentemente pastorale, con esportazione di lane grezze, bestiame, formaggio e pellami; un'altra risorsa di una certa importanza era costituita dalle selve di castagni, mentre l'agricoltura, debolmente sviluppata, offriva scarso frumento, granturco e canapa. Anche oggi l'agricoltura riveste un peso marginale, con esigue produzioni di uva da vino, cereali e foraggi, mentre praticato è l'allevamento di bestiame suino. Il settore industriale, che assorbe oltre il 45% della popolazione attiva, si fonda in misura preponderante su imprese edili, cui si affianca una fabbrica per la produzione di tubi, condotte a pressione e idrotermosanitari. Non ancora adeguatamente valorizzate appaiono le risorse paesaggistiche del territorio. Nel 1991 risiedono nel territorio comunale 2463 abitanti, con una densità di 91 unità per kmq. Per quanto riguarda le età precedenti, nell'Ottocento la popolazione era salita da 1.747 unità nel 1830 a 2.599 nel 1881, per raggiungere le 3.130 nel 1936, mentre nei decenni più recenti è passata dai 3.300 abitanti censiti nel 1951 a 3.023 nel 1961, 2.758 nel 1971 e 2.637 nel 1981.

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