Montemignaio in provincia di Arezzo Toscana
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Comune di Montemignaio

provincia di Arezzo

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MONTEMIGNAIO

Il territorio del comune di Montemignaio nel Valdarno casentinese si estende per 26,06 kmq sulle boscose pendici nord - orientali del Pratomagno, fra il monte Secchieta e il valico della Consuma. Fu in origine centro signorile; con la separazione dal comune di Castel San Niccolò nel 1808 divenne sede di comunità, raggiungendo l'assetto attuale nel 1868 quando gli furono tolte cinque frazioni aggregate a Castel San Niccolò. Montemignaio, ricordato per la prima volta nel 1103 in un bolla con la quale il pontefice Pasquale li confermava la pieve di Santa Maria alla diocesi fiesolana, fu feudo dei conti Guidi di Battifolle, come attestano i privilegi concessi loro da Arrigo vi e da Federico Il; e qui, nell'intento di fortificare la zona, essi costruirono una rocca, chiamata Castel Leone o Castiglione. Il conte Galeotto, ultimo di quel ramo, fu privato del dominio quando nel 1342 gli si ribellarono gli abitanti di Castel San Niccolò, coi quali avevano fatto causa comune gli uomini di Montemignaio. Tutto il territorio entrò allora a far parte della repubblica di Firenze che ne fece una podesteria detta della Montagna Fiorentina, comprendente Battifolle, Borgo alla Collina, Castel San Niccolò (che ne era il capoluogo) e Ortignano; l'acquisto di questa comunità fu sancito nel 1359 con un atto pubblico di rinunzia a favore di Firenze fatto dal conte Marco Novello dei Guidi di Modigliana. Per i secoli seguenti non si sono tramandati ricordi di rilievo se non la notazione di condizioni di vita sostanzialmente ingrate per gli abitanti: nella prima metà dell'Ottocento si rilevava che il territorio comunale non era attraversato da strade rotabili, non aveva medico condotto né maestro elementare. Durante il secondo conflitto mondiale la popolazione di Montemignaio a più riprese dovette subire violenze e rappresaglie. Situato in una zona per gran parte montuosa, con qualche pascolo in alto e rari campi seminati a frumento più in basso, Montemignaio traeva in passato le sue uniche possibilità di sussistenza dalla silvicoltura e dalla pastorizia (suini e ovini). Patate, castagne e formaggio, oltre ai legumi di Cetica, erano le esclusive risorse della comunità in età moderna, che ne faceva anche oggetto di un limitato commercio. Rilievo aveva fra gli abitanti, insieme ad altre minori attività, la preparazione del carbone di legna. Attualmente l'economia di Montemignaio è legata all'attività di utilizzazione del bosco (e va ricordato che fino a una quarantina di anni fa era alta l'emigrazione stagionale verso la Maremma, e anche verso la Sardegna e la Corsica, per lavori boschivi); tipica del luogo è la coltura dei bulbi di iris. L'amenità del luogo e certi prodotti tipici, come il prosciutto del Casentino, il formaggio pecorino, i funghi e gli altri frutti dei boschi, le trote, attirano un ceno flusso turistico sia invernale che estivo. La popolazione totale del territorio comunale al censimento del 1991 è di 532 abitanti, con una densità di 20 unità per kmq. Per quanto riguarda le epoche precedenti la popolazione totale era passata dalle 1.977 unità del 1551 alle 1.449 nel 1745; nel 1830 con un brusco calo il comune era sceso a 881 abitanti, risaliti a 1.031 nel 1881 e a 1.185 nel 1936. Al censimento del 1951 risiedevano nel territorio comunale 1.680 abitanti, di nuovo scesi nel 1961 a 1.171 unità; nel 1971 la popolazione è dimezzata (599 abitanti) e ancora in calo è al censimento del 1981 con 514 abitanti.

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