Monterchi in provincia di Arezzo Toscana
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Toscanabella @ www.toscanabella.com | Marco Gambassi

Comune di Monterchi

provincia di Arezzo

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MONTERCHI

Il territorio del comune di Monterchi, occupato per una buona metà da boschi cedui, castagneti e pascoli, si estende per un'area di 28,73 kmq, nella Vai Tiberina. Stazione lungo la via che portava in Umbria e attraverso l'Appennino nelle Marche fu centro feudale; aggregato alla provincia di Perugia nel 1927, il comune torno a far parte della provincia di Arezzo nel 1939. Citato per la prima volta in un atto di donazione del 1095, Monterchi era un feudo dei marchesi del Monte Santa Maria, che nel 1194 lo cedettero in accomandigia al comune di Arezzo insieme a tutto il plebato di Sant'Antimo in Val Tiberina di cui anche Monterchi faceva parte; e ai del Monte esso rimase fino a quando nei primi decenni del XIV secolo non se ne impadronirono il vescovo aretino Guido Tarlati e suo fratello Pier Saccone. Il dominio della famiglia Tarlati durò fino al 1440, quando, in conseguenza della vittoria fiorentina ad Anghiari, l'ultima reggente, che si era schierata con i Visconti, venne spodestata e Monterchi entrò a far parte dello stato fiorentino. Pochi anni dopo (forse nel 1460) in memoria della madre nata a Monterchi qui Piero della Francesca compì il mirabile affresco della Madonna del Parto, che diventerà oggetto di singolare venerazione. Un rovinoso terremoto subì il paese nel 1917. Nel passato l'attività economica di Monterchi è stata quasi esclusivamente incentrata sulla pastorizia, sullo sfruttamento del bosco (castagne) e sull'agricoltura: accanto alle colture tradizionali della vite, dei cereali e dei legumi, sin dall'epoca medievale diffusa era stata la coltura del guado, poi decaduta. Agli inizi del secolo crescente rilievo ha acquistato la coltura del tabacco, conservatasi sino ai nostri giorni. Insieme ad essa ancora oggi il bosco, l'allevamento di suini con l'avicoltura, e l'agricoltura, che fornisce frumento, olio, vino, patate e pomodori, continuano a costituire le maggiori risorse economiche di Monterchi; praticamente assente ogni attività di tipo industriale, il comune registra un consistente movimento di pendolari verso la vicina Sansepolcro. La popolazione totale del territorio comunale raggiunge, nel 1991, le 1.913 unità con una densità di 67 abitanti per kmq. Per quanto riguarda le età precedenti, con una crescita lenta ma costante, i residenti nel territorio comunale erano passati dalle 2.001 unità del 1551 alle 2.134 del 1745; nel 1830 erano 2.360, saliti a 3.144 nel 1881, a 3.289 nel 1936 e a 3.315 nel 1951. Con il censimento del 1961 inizia il calo demografico: il comune conta in quell'anno 2.823 abitanti che divengono 2.022 nel 1971 e 1.919 nel 1981.

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