Marliana in provincia di Pistoia Toscana
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Comune di Marliana

provincia di Pistoia

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MARLIANA

Il territorio del comune di Marliana si estende per 42,99 kmq in collina e media montagna nell'alta Valdinievole. Castello fortificato, sede di un capitano, alla fine del Cinquecento entrò a far parte della podesteria di Larciano e Serravalle, e fu infine capoluogo di comunità con la riforma leopoldina. Circondato dai possessi feudali dei conti Guidi (Momigno e Casore del Monte), dei conti di Capraia (Serra) e dei signori di Maona, il castello di Marliana viene ricordato per la prima volta in un documento del 1128, con il quale il monastero di San Mato (dipendente dall'abbazia di Sant'Antimo presso Montalcino) cede al vescovo di Lucca tutti i beni che qui aveva. Distrutto dai montecatinesi e dai signori di Maona durante la guerra tra Pistoia e Lucca (1177), fu ricostruito all'inizio del' VIII secolo; nel 1314, nelle lotte tra le famiglie pistoiesi dei Panciatichi e dei Cancellieri, fu conquistato dai Panciatichi alleati di Lucca e quindi aggregato ai domini di Castruccio Castracani fin quando alla morte del signore lucchese non fu presidiato da castellani di nomina fiorentina. Insieme a Pistoia, alla quale Firenze aveva restituito la custodia della rocca nel 1353 per sgravarsi delle spese necessarie alla sua tutela, fu poi annesso nel 1401 allo Stato fiorentino. Povero di risorse agricole, il comune di Marliana, trovò nei tempi passati la principale ricchezza nei suoi boschi, castagneti in particolare, dai quali venivano ricavati legname, carbone vegetale e castagne che, trasformate in farina, insieme ai pochi cereali e legumi che il suolo produceva, costituivano l'alimentazione base della popolazione; buona era anche la produzione di vino. I mercati di Prato e di Pistoia inoltre alimentavano la filatura a domicilio della lana e del lino. In agricoltura hanno qualche rilievo, ancora oggi, la coltura dell'olivo e delle patate e i boschi di castagno; vi sono poi numerosi allevamenti di pollame e conigli. Il processo di industrializzazione, su prevalente base artigianale, che aveva avuto un buon incremento nel ventennio 1951-1971, ha subito nell'ultimo ventennio una certa flessione, mostrando però nel contempo una tendenza all'aumento di dimensioni delle aziende; nel comune operano attualmente numerosi tacchifici (collegati ai calzaturifici di Monsummano) e alcune cartiere. Una discreta risorsa è rappresentata anche dal turismo estivo. La popolazione totale del territorio comunale raggiunge le 2.405 unità nel 1991, con una densità di 56 abitanti per kmq. Per quanto riguarda le età precedenti i abitanti erano 1.752 nel 1640, 2.605 nel 1745, 3.305 nel 1830, 3.569 nel 3.539 nel 1936; nel 1951 Marliana aveva una popolazione di 3.360 unità, nel 1961 di 2.865, nel 1971 di 2.415 e nel 1981 di 2.376.

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