Gallicano in provincia di Lucca Toscana
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Comune di Gallicano

provincia di Lucca

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GALLICANO

Il territorio di Gallicano, nella Garfagnana, sì estende per 30,30 kmq, occupando la "alle del torrente Turrite - affluente di destra del Serchio - dominata dai massicci apuani delle Panie. Ha raggiunto l'assetto attuale nel 1948, quando gli venne aggregata la frazione di Trassilico, staccata dal comune di Fabbriche di Vallico. La prima menzione storica di Gallicano - il cui nome si fa derivare da un Cornelio Gallicano registrato nella tabula alimentana di Traiano tra i coloni veleiati e lucchesi risale al 771 e figura in un contratto stipulato tra un certo Marcellino di Controne e Peredeo, vescovo di Lucca. Dominato quindi dalla famiglia dei Rolandinghi, che esercitarono la loro giurisdizione sul vasto piviere di Loppia, e successivamente dai Porcaresi, nel 1200 il castello di Gallicano, assegnato alla vicaria di Barga, fu posto sotto la sovranità papale. Col passaggio di Barga ai fiorentini, Gallicano restò a Lucca che ne fece, nel 1347, un capoluogo di vicaria. Dopo un tentativo di rivolta dei gallicanesi (1370), solo temporaneamente riuscito, nel 1430 l'intera vicaria si sottomise agli Estensi; ma nel 1451, nell'intento di appianare i continui contrasti fra Lucca e Modena, papa Niccolò v ordinava che Gallicano, insieme a parte dei centri della vicaria, rientrasse nel dominio della repubblica lucchese. Tornata sotto gli Estensi nel 1847, la comunità rimase in loro possesso fino a quando l'unificazione italiana assegnò tutta la Garfagnana alla provincia di Massa, della quale fece parte fino al 1923. Durante l'ultimo conflitto mondiale, il territorio comunale, a cavallo della "linea gotica", fu teatro di aspri fatti bellici, che ancora oggi mostrano i loro tristi effetti nelle macerie degli edifici distrutti e non ricostruiti. Tra i suoi illustri figli vanno ricordati Domenico Bertini (1417-1506), ambasciatore della repubblica lucchese presso la Santa Sede, a Venezia e in Francia, il naturalista Antonio Vallisneri (1661-1730) e il fisico Leopoldo Nobili (1784-1855). In passato le maggiori risorse della comunità erano costituite dai prodotti del bosco (castagne e funghi) e dall'allevamento ovino, consentito dagli estesi pascoli naturali esistenti nel territorio. Verso la seconda metà del- l'Ottocento, riprendendo una tradizione che risaliva fino al XIV secolo, si era sviluppata la fabbricazione di polvere pirica su scala industriale. Oggi l'industria assorbe circa il 55% della manodopera, ma solo una parte trova occupazione nelle piccole imprese operanti localmente (un salumificio, una cartiera, due calzaturifici, un'azienda farmaceutica e una per la produzione di macchine inscatolatrici), mentre esiste un accentuato pendolarismo verso la piana lucchese. L'agricoltura, che fornisce frumento, mais e uva da vino, è da tempo in grave crisi. Al censimento del 1991, risultano risiedere nel territorio di Gallicano 3.935 abitanti, con una densità di 129 unità per kmq. Per quanto riguarda le età precedenti, la popolazione era passata da 2.464 unità nel 1745 a 3.077 nel 1830, quindi a 3.182 nel 1881, per raggiungere il numero di 4.228 abitanti nel 1936. Toccate le 5.145 unità nel 1951, successivamente il comune ha vissuto una fase di flessione demografica, registrando i valori di 4.717 abitanti nel 1961, 4.398 nel 1971, 4.124 nel 1981.

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