Marradi in provincia di Firenze Toscana
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Comune di Marradi

provincia di Firenze

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MARRADI

Il territorio del comune di Marradi si estende per 154,07 kmq, in zona montagnosa nella valle del Lamone, e fa parte della cosiddetta Romagna toscana. Dapprima terra feudale, divenne poi podesteria medievale e sede di vicariato, raggiungendo l'assetto attuale nel 1774 con le riforme leopoldine. Il documento più antico in cui viene citato il nome del capoluogo è del 1025. Pare che in questi tempi la terra fosse quasi interamente possesso feudale dell'abbazia di Santa Reparata a Salto (divenuta vallombrosana nel 1112); in seguito però con due diplomi imperiali di Arrigo vi e di Federico II, rispettivamente del 1191 e del 1220, ne furono investiti signori i conti Guidi di Modigliana. Incapace di difendersi nei confronti della bellicosa stirpe ghibellina, l'abate di Santa Reparata vendette tutti i propri diritti su Marradi e le terre limitrofe alla repubblica fiorentina nel 1258, per 1.000 lire. Ma divenuta Firenze ghibellina dopo la battaglia di Montaperti, il possesso tornò ai Guidi e nel 1284 passò ai Manfredi signori di Faenza, che la dettero in accomandigia di nuovo ai Guidi e agli Ubaldini. Nel 1358 gli abitanti di Marradi e delle località vicine si distinsero per aver teso una vittoriosa imboscata alla compagnia di ventura del conte Lando, che di là transitava derubando e oltraggiando gli abitanti. Teatro di altri fatti d'arme nei decenni successivi a causa della sua posizione sull'importante via di comunicazione tra Firenze e la Romagna, Marradi nel 1428 entrò sotto la giurisdizione di Firenze. Nell'aprile del 1440 il castello fu conquistato dalle truppe viscontee ma due mesi dopo, con la battaglia di Anghiari, ritornò definitivamente in possesso della repubblica fiorentina. Di questa ha sempre seguito le sorti, divenendo sede di vicariato e avendo talvolta di nuovo a subire incursioni da parte dei nemici di Firenze. Nel corso dell'Ottocento benefiche conseguenze poté trarre dall'ampliamento della via Faentina e poi dalla costruzione della linea ferroviaria, opere che riuscirono a riscattarlo in parte dal suo isolamento. Danni rilevanti e lutti subì nel corso della seconda guerra mondiale, essendo il suo territorio attraversato dalla linea gotica. Tra le attività economiche del passato l'agricoltura era soprattutto connessa alla coltivazione di viti, mais, gelsi; di vitale importanza, tra i prodotti del bosco, era per gli abitanti la raccolta delle castagne. Tra i mestieri tipico e diffuso era quello del vetturale che trasportava granaglie e carbone a Firenze e nello stato della Chiesa. Vi si praticava inoltre la trattura della seta e la filatura dello stame e vi erano una gualchiera, una tintoria e tre fabbriche di cappelli di pelo. Le risorse economiche attuali provengono soprattutto dalla silvicoltura e dall'allevamento del bestiame bovino e ovino per quanto riguarda il primario; per il resto può contare su una fonderia, su un calzaturificio e su varie imprese artigiane nel settore delle confezioni, della lavorazione del ferro battuto, della produzione di mobili. Il turismo, incentivato da manifestazioni promozionali, può contribuire a incrementare le risorse economiche della zona. La popolazione totale del territorio raggiunge le 3.895 unità nel 1991, con una densità di 25 abitanti per kmq. Nelle età precedenti la popolazione di Marradi era passata dai 5.086 abàanti del 1551 ai 4.015 del 1745, ai 6.483 del 1830 agli 8.309 del 1881; da allora a oggi, con un calo costante, essa scende alle 7.748 unità del 1936, alle 7.350 del 1951, alle 5.723 del 1961, alle 4.539 del 1971 e alle 4.120 del 1981.

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