Cecina in provincia di Livorno Toscana
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Comune di Cecina

provincia di Livorno

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CECINA

Situato nell'alta Maremma, il territorio comunale ai estende per 42,94 kmq in una pianura alluvionale attraversata dall'ultimo tratto del fiume omonimo e lungo una decina di chilometri di costa. Fu costituito in comune autonomo nel 1906, con il distacco dal comune di Bibbona, del quale dal 1881 era divenuto capoluogo. Scavi archeologici ottocenteschi e recenti hanno provato che il territorio fu abitato in età etrusca e romana, mentre, secondo la tradizione, la fondazione di una villa sul luogo dell'attuale cittadina si dovrebbe appunto alla famiglia etrusca volterrana dei Cecina. Nell'alto Medioevo il castrum di Cecina, come moltissimi altri della Maremma settentrionale, era posto sotto la signoria dei della Gherardesca, ma nel XII secolo, dopo una lunga controversia conclusasi con un lodo imperiale (1121, ne entrò in possesso quasi per intero il vescovo di Pisa. E presumibilmente a partire da quest'epoca che ha inizio la decadenza, determinata soprattutto dal fatto che le acque del Cecina, non più regimentate, provocarono l'impaludamento del territorio, con il conseguente aumento della malaria e l'inselvatichimento di terre una volta fertili. Fino al XVIII secolo il sito - pressoché abbandonato - conobbe tentativi di bonifica sporadici: i più importanti furono quelli medicei sul finire del Cinquecento (costruzione di un porticciolo, di un ponte, di una ferriera e di un palazzo - fattoria) e quelli del marchese Ginori, che acquistò la fattoria nel 1738. Solo con le profonde opere di risanamento compiute da Leopoldo ti nel 1833 la zona comincio rapidamente a popolarsi. Tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento il borgo, adagiato sulla via Emilia e toccato dalla ferrovia Livorno - Vada, rivelava un crescente dinamismo economico e sociale che si traduceva in una grande fioritura di associazioni politiche, sindacali, culturali: nacquero cooperative, si costituì la Pubblica Assistenza, vennero creati un teatro e un'arena per gli spettacoli estivi. Cominciava a delinearsi anche la fortuna di Marina di Cecina, che, come documentano i romanzi di Carlo Cassola , negli anni trenta era già un'affermata stazione di soggiorno estivo. Nel corso dell'ultimo conflitto il centro di Cecina fu distrutto per due terzi, ma l'opera di ricostruzione fu rapida. Cecina è un importante nodo stradale e ferroviario e deve a questo suo ruolo il notevole e precoce sviluppo del terziario. Oggi questo settore assorbe oltre il 60% della popolazione attiva ed è sostenuto sia dal commercio di prodotti agricoli provenienti dalle zone limitrofe e di macchine per l'agricoltura, sia dal flusso turistico che affolla in estate le spiagge del litorale. L'industria, affermatasi a partire dai primi anni del Novecento nei settori alimentare e dei materiali da costruzione, pur ridimensionata rispetto alla crescita degli anni sessanta, è ancora importante e si identifica attualmente con la produzione di laterizi, con la lavorazione di materie plastiche, vetro, marmi e graniti, con la costruzione di imbarcazioni da diporto e di statuette in materiale sintetico a imitazione dell'avorio. Nella campagna prevalgono le colture cereali- cole, quelle orticole e fruttifere. La popolazione del territorio raggiunge le 24.636 unità nel 1991, con una densità di 574 abitanti per kmq. Dai 668 abitanti del 1830 la popolazione è passata ai 4.667 del 1881 e l'incremento è continuato, con ritmi diversi, fino ad oggi: nel 1936 si contavano 10.565 unità, divenute 12.539 nel 1951,16.590 nel 1961, 21.369 nel 1971 e 24.336 nel 1981.

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